Nach den Ferien warten viele offene Baustellen
Sein 100-tägiges Amtsjubiläum feiert der
französische Präsident noch im Urlaub in Südfrankreich. Doch Grund
zum Feiern gibt es nicht: Eine Umfrage bescheinigt dem Sozialisten,
dass fast die Hälfte der Franzosen unzufrieden mit ihm ist. Denn die
großen Reformen lassen noch auf sich warten.
Von Daniela Kahls, MDR-Hörfunkstudio Paris
Francois Hollande hat direkt nach seinem Amtsantritt
allen Franzosen klar machen wollen, dass er so viel wie möglich
anders machen will als sein Vorgänger Nicolas Sarkozy. So hat er als
erste Amtshandlung sein Gehalt und das seines Premierministers um 30
Prozent gekürzt. Auch Bezüge von Managern staatlicher Firmen hat er
deutlich beschnitten. Gleichzeitig hat er zumindest teilweise die
Rente mit 60 wieder eingeführt und eine bereits beschlossene
Erhöhung der Mehrwertsteuer gestoppt.
François Hollande's honeymoon is over after only 100 days
Going on holiday is a risky business
when you are president of France. When Nicolas
Sarkozy borrowed the luxury yacht of a French billionaire
businessman, his image never recovered. A string of flash holidays
thereafter didn't help, nor did Paris Match magazine obligingly
airbrushing out the love-handles from an unflattering picture of him
canoeing in white bermuda shorts in New Hampshire.
So when the new president, François
Hollande, headed to the beach this month, he continued his
political branding exercise as "President Normal". First
came orchestrated photographs of the president and his partner
,Valerie Trierweiler, taking the train rather than private jet. At
the decidedly not normal official presidential summer retreat at Fort
Brégançon on the Côte d'Azur, they went off to shake hands with
"normal" sunbathers on the beach and sipped Perrier.
Hollande's blue bermuda shorts and Trierweiler's black bikini
were obligingly described as "normal" by celebrity
magazines.
Read more :
http://www.guardian.co.uk/world/2012/aug/13/francois-hollande-honeymoon-over-100-days?newsfeed=true
Los cien primeros días de Hollande
FRANÇOIS Hollande
cumplió ayer sus primeros cien días como presidente de Francia,
lapso de tiempo suficiente para hacer un primer balance de su
gestión. Aunque el país vecino ha esquivado la recesión, su
economía cumple tres trimestres estancada, con un crecimiento del
0%. Esto no ha sido una buena noticia, si bien tampoco se han
cumplido las expectativas del Banco de Francia que indicaban que el
PIB iba a tener crecimiento negativo.
De hecho, existe cierta decepción por cómo el Gobierno de Hollande está abordando la crisis, y aunque su nivel de popularidad todavía es aceptable -55% según los últimos sondeos-, un 51% de los franceses desconfían ya de que el presidente logre sacar al país de la crisis, mientras un 60% piensa que no podrá reducir la deuda ni el déficit público, y otro 62% no espera que sea capaz de contener la inmigración clandestina.
Hollande 100 giorni dopo: la sufficienza. E da settembre scattano i progetti più difficili
Il grosso resta da fare - Nei primi mesi il neo-presidente francese ha concentrato le misure più facili, distruttive di un certo sistema di privilegi sarkozysta - Da settembre, invece, inizia la fase costruttiva, compresa la Finanziaria 2013 (lacrime e sangue) e una riforma fiscale a 360° - I francesi divisi tra prime delusioni e voglia di crederci ancora
Se si guarda ai primi 100 giorni di François
Hollande, che dire: se l'è cavata abbastanza bene, ma non
è andato oltre la sufficienza. Da bravo francese diplomato
nelle grandes écoles, si era fatto il suo programmino,
da realizzare nei primi 100 giorni di mandato, l'”agenda du
changement”, presentata in piena campagna elettorale. Se
si va a spulciare quella lista ora (precisamente ieri, martedì,
scadenza a cui siamo arrivati), si vede che in gran parte (anche se
non tutti) gli impegni sono stati onorati. Ma era anche il
lavoro più facile da realizzare.
In poche parole, è stato distrutto un certo sistema
sarkozysta di privilegi, che forse non era opera così ostica.
Adesso, in quella che a Parigi chiamano la rentrée, all'inizio
di settembre, Hollande deve mettere mano alla fase
costruttiva, ben più faticosa. Tipo, una riforma fiscale a
360 gradi. E una Finanziaria 2013, decisiva, se la Francia
vuole rispettare i patti con l'Europa (per l'anno prossimo
l'obiettivo è fare scendere il deficit pubblico al 3% del Pil,
mentre a fine 2012 rimarrà ancora oltre il 4%, dopo aver archiviato
l'anno scorso con il 5,2%). Il tutto scivolando verso un autunno che
segnerà inesorabilmente l'inizio della recessione anche in Francia.
Insomma, caro François, il peggio deve solo cominciare.
Senza contare che la disoccupazione sfiora ormai il 10%. E
soprattutto hanno iniziato a licenziare anche gruppi “storici”
come Peugeot-Citroen e Air France.
http://www.firstonline.info/a/2012/08/15/hollande-100-giorni-dopo-la-sufficienza-e-da-sette/2ea8e844-30c2-466b-bbcc-e47cbfdd431aA. Cuvelier