mercredi 15 août 2012

100 jours à l'Elysée en VO

Nach den Ferien warten viele offene Baustellen

Sein 100-tägiges Amtsjubiläum feiert der französische Präsident noch im Urlaub in Südfrankreich. Doch Grund zum Feiern gibt es nicht: Eine Umfrage bescheinigt dem Sozialisten, dass fast die Hälfte der Franzosen unzufrieden mit ihm ist. Denn die großen Reformen lassen noch auf sich warten.
Von Daniela Kahls, MDR-Hörfunkstudio Paris
Francois Hollande hat direkt nach seinem Amtsantritt allen Franzosen klar machen wollen, dass er so viel wie möglich anders machen will als sein Vorgänger Nicolas Sarkozy. So hat er als erste Amtshandlung sein Gehalt und das seines Premierministers um 30 Prozent gekürzt. Auch Bezüge von Managern staatlicher Firmen hat er deutlich beschnitten. Gleichzeitig hat er zumindest teilweise die Rente mit 60 wieder eingeführt und eine bereits beschlossene Erhöhung der Mehrwertsteuer gestoppt.

François Hollande's honeymoon is over after only 100 days

Despite being branded as the 'normal' French president, opinion polls reveal voters think country is now turning for the worse
Going on holiday is a risky business when you are president of France. When Nicolas Sarkozy borrowed the luxury yacht of a French billionaire businessman, his image never recovered. A string of flash holidays thereafter didn't help, nor did Paris Match magazine obligingly airbrushing out the love-handles from an unflattering picture of him canoeing in white bermuda shorts in New Hampshire.
So when the new president, François Hollande, headed to the beach this month, he continued his political branding exercise as "President Normal". First came orchestrated photographs of the president and his partner ,Valerie Trierweiler, taking the train rather than private jet. At the decidedly not normal official presidential summer retreat at Fort Brégançon on the Côte d'Azur, they went off to shake hands with "normal" sunbathers on the beach and sipped Perrier. Hollande's blue bermuda shorts and Trierweiler's black bikini were obligingly described as "normal" by celebrity magazines.

Los cien primeros días de Hollande

FRANÇOIS Hollande cumplió ayer sus primeros cien días como presidente de Francia, lapso de tiempo suficiente para hacer un primer balance de su gestión. Aunque el país vecino ha esquivado la recesión, su economía cumple tres trimestres estancada, con un crecimiento del 0%. Esto no ha sido una buena noticia, si bien tampoco se han cumplido las expectativas del Banco de Francia que indicaban que el PIB iba a tener crecimiento negativo.

De hecho, existe cierta decepción por cómo el Gobierno de Hollande está abordando la crisis, y aunque su nivel de popularidad todavía es aceptable -55% según los últimos sondeos-, un 51% de los franceses desconfían ya de que el presidente logre sacar al país de la crisis, mientras un 60% piensa que no podrá reducir la deuda ni el déficit público, y otro 62% no espera que sea capaz de contener la inmigración clandestina.

Hollande 100 giorni dopo: la sufficienza. E da settembre scattano i progetti più difficili

Il grosso resta da fare - Nei primi mesi il neo-presidente francese ha concentrato le misure più facili, distruttive di un certo sistema di privilegi sarkozysta - Da settembre, invece, inizia la fase costruttiva, compresa la Finanziaria 2013 (lacrime e sangue) e una riforma fiscale a 360° - I francesi divisi tra prime delusioni e voglia di crederci ancora

Se si guarda ai primi 100 giorni di François Hollande, che dire: se l'è cavata abbastanza bene, ma non è andato oltre la sufficienza. Da bravo francese diplomato nelle grandes écoles, si era fatto il suo programmino, da realizzare nei primi 100 giorni di mandato, l'”agenda du changement”, presentata in piena campagna elettorale. Se si va a spulciare quella lista ora (precisamente ieri, martedì, scadenza a cui siamo arrivati), si vede che in gran parte (anche se non tutti) gli impegni sono stati onorati. Ma era anche il lavoro più facile da realizzare.
In poche parole, è stato distrutto un certo sistema sarkozysta di privilegi, che forse non era opera così ostica. Adesso, in quella che a Parigi chiamano la rentrée, all'inizio di settembre, Hollande deve mettere mano alla fase costruttiva, ben più faticosa. Tipo, una riforma fiscale a 360 gradi. E una Finanziaria 2013, decisiva, se la Francia vuole rispettare i patti con l'Europa (per l'anno prossimo l'obiettivo è fare scendere il deficit pubblico al 3% del Pil, mentre a fine 2012 rimarrà ancora oltre il 4%, dopo aver archiviato l'anno scorso con il 5,2%). Il tutto scivolando verso un autunno che segnerà inesorabilmente l'inizio della recessione anche in Francia. Insomma, caro François, il peggio deve solo cominciare. Senza contare che la disoccupazione sfiora ormai il 10%. E soprattutto hanno iniziato a licenziare anche gruppi “storici” come Peugeot-Citroen e Air France.
http://www.firstonline.info/a/2012/08/15/hollande-100-giorni-dopo-la-sufficienza-e-da-sette/2ea8e844-30c2-466b-bbcc-e47cbfdd431a
A. Cuvelier